Oltre la metà della popolazione del Regno Unito sosterrebbe il governo britannico e i suoi alleati nel violare le leggi internazionali sulla sicurezza cibernetica in determinate condizioni. Inoltre, il 45% supporterebbe o parteciperebbe personalmente ad attività cybercriminali in certi scenari. Questi dati provengono da un sondaggio su 1.000 rispondenti britannici condotto da Censuswide per l’International Cyber Expo. Lo studio ha rivelato variazioni demografiche; il 26% delle donne ha dichiarato che non avrebbe mai appoggiato il governo britannico nella violazione delle leggi internazionali sulla sicurezza cibernetica, rispetto al 17% degli uomini. Inoltre, il 40% delle donne non supporterebbe mai o parteciperebbe alla cybercriminalità online, rispetto al 26% degli uomini.
Dei partecipanti, il 53% sosterrebbe il governo britannico nella violazione delle leggi internazionali sulla sicurezza cibernetica per:
- Fermare crimini di guerra come la tortura o l’uccisione di civili durante un conflitto (25%)
- Contrattaccare un’organizzazione terroristica (24%)
- Prevenire abusi sui diritti umani (21%)
- Combattere il crimine organizzato (20%)
- Rovesciare una dittatura (16%)
- Esposizione di violazioni del diritto internazionale (16%)
- Bloccare immigranti illegali (15%)
- Rivelare gravi danni ambientali (13%).
A aprile, il governo britannico ha svelato dettagli sulle sue capacità cyber offensive. La National Cyber Force, una collaborazione tra GCHQ e il Ministero della Difesa, ha delineato i suoi principi di operazione cibernetica, sottolineando la dedizione del Regno Unito alla stabilità globale.
I rispondenti che supporterebbero o si impegnerebbero in attività cybercriminali lo farebbero per:
- Difendere il Regno Unito dalle minacce (12%)
- Punire le aziende dannose per l’ambiente (10%)
- Correggere torti personali o protestare contro gli abusi dei diritti umani (10% ciascuno)
- Ritorsione contro i cybercriminali o prevenire la crudeltà verso gli animali (9% ciascuno).
Simon Newman, amministratore delegato del Cyber Resilience Centre per Londra, ha espresso preoccupazione per l’alta percentuale che supporta le violazioni delle leggi, in particolare tra i giovani, sottolineando i pericoli del vigilantismo.
Source: Csoonline
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