- Il primo metodo si basa esclusivamente sul computer quantistico D-Wave, affrontando un problema di ottimizzazione all’interno di uno spazio esponenzialmente grande.
- Il secondo metodo combina la crittografia classica con gli algoritmi di quantum annealing.
Nonostante Wang abbia rifiutato di condividere ulteriori dettagli a causa della delicatezza dell’argomento, i risultati suggeriscono che algoritmi come AES-256 potrebbero essere più vulnerabili di quanto si pensasse.
Questa scoperta sottolinea l’urgenza di sviluppare algoritmi crittografici post-quantistici. Il National Institute of Standards and Technology (NIST) degli Stati Uniti sta attualmente lavorando per stabilire nuovi standard capaci di resistere agli attacchi dei futuri computer quantistici. Con l’avvicinarsi dell’era del calcolo quantistico, il panorama della sicurezza informatica è destinato a subire una trasformazione radicale.
Source: Tom’s Hardware
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