In risposta alle preoccupazioni, il governo italiano ha negato qualsiasi coinvolgimento, affermando di “escludere” le accuse secondo cui le agenzie di intelligence avrebbero spiato giornalisti e attivisti. Tra le vittime identificate figurano un giornalista investigativo che ha trattato il partito di estrema destra della premier Giorgia Meloni, un difensore dei diritti dei migranti e un attivista libico residente in Svezia che ha criticato le politiche italiane.
Il team di sicurezza di WhatsApp ha confermato che gli attacchi hanno sfruttato spyware sviluppato da Paragon Solutions, un tool di sorveglianza “zero-click” utilizzato anche dal governo degli Stati Uniti e dai suoi alleati. Gli aggressori avrebbero inviato file PDF malevoli per compromettere i dispositivi delle vittime, ma WhatsApp ha successivamente chiuso la vulnerabilità sfruttata in questa campagna.
Paragon Solutions, i cui clienti includono agenzie governative, non ha confermato con quali paesi collabori. Il presidente esecutivo dell’azienda ha riconosciuto partnership con gli Stati Uniti e nazioni alleate, ma non ha fornito ulteriori dettagli.
Le vittime identificate finora possiedono numeri di telefono registrati in Belgio, Grecia, Lettonia, Lituania, Austria, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Svezia. Le indagini proseguono per valutare la portata della violazione e le possibili implicazioni per la sicurezza digitale e la privacy in tutta Europa.
Source: The Record from Recorded Future News
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