Queste violazioni interrompono il flusso di forniture critiche, provocando ritardi nelle chirurgie e nelle procedure mediche, con l’82% delle organizzazioni colpite che segnala gravi impatti sull’assistenza ai pazienti. Questo rappresenta un aumento rispetto al 77% dell’anno precedente. Nei casi più estremi, questi ritardi hanno portato a un aumento del tasso di mortalità, con il 28% delle organizzazioni sanitarie che ha registrato un incremento dei decessi tra i pazienti a causa di attacchi informatici, un aumento del 5% rispetto all’anno precedente.
Sebbene gli attacchi ransomware continuino a rappresentare una preoccupazione, il loro impatto sul settore sanitario è leggermente diminuito, con un numero inferiore di istituzioni che si ritiene a rischio rispetto all’anno scorso. Tuttavia, il costo finanziario degli attacchi ransomware è cresciuto, con riscatti che ora superano in media il milione di dollari. L’attenzione si sta spostando sempre più sulla protezione delle catene di approvvigionamento per garantire un’assistenza ininterrotta ai pazienti e salvaguardare vite.
La sicurezza informatica nel settore sanitario deve ora dare priorità alla protezione delle catene di approvvigionamento come componente critica per la sicurezza dei pazienti. Rafforzare i rapporti con i fornitori, implementare protocolli di sicurezza più robusti e migliorare le attività di monitoraggio sono passi essenziali per prevenire future interruzioni. Man mano che il settore avanza, la collaborazione tra fornitori di servizi sanitari, fornitori e esperti di sicurezza informatica sarà fondamentale per garantire che l’assistenza ai pazienti rimanga inalterata da queste minacce crescenti. L’urgenza di agire è chiara: ne va della vita dei pazienti.
Source: Cybermagazine
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