Nel secondo trimestre, UnitedHealth ha riportato un profitto di 4,2 miliardi di dollari, in calo rispetto ai 5,5 miliardi dell’anno precedente, principalmente a causa dei costi legati al ciberattacco. Nonostante ciò, i ricavi dell’azienda sono aumentati di quasi il 7%, raggiungendo i 98,9 miliardi di dollari. L’attacco ha interrotto gran parte del processo di pagamento sanitario degli Stati Uniti, interessando i dati di circa un terzo degli americani.
UnitedHealth ha pagato un riscatto di 22 milioni di dollari agli aggressori, anche se ciò non ha impedito la diffusione di alcuni dati dei pazienti nel dark web. L’azienda ha successivamente ripristinato la maggior parte dei servizi colpiti, ma le ripercussioni finanziarie e operative continuano a essere significative. UnitedHealth ha iniziato a notificare ai consumatori la violazione dei loro dati, in seguito alle indicazioni federali.
Il ciberattacco ha anche comportato un aumento dei costi medici per UnitedHealthcare, la divisione assicurativa di UnitedHealth. Il rapporto di perdita medica dell’azienda è salito all’85,1% nel secondo trimestre, rispetto all’83,2% dell’anno precedente. Questo aumento è in parte dovuto alla sospensione delle revisioni di utilizzo e delle autorizzazioni preventive in seguito all’attacco, che ha portato a una maggiore intensità di codifica da parte dei fornitori.
UnitedHealth è anche sotto scrutinio regolamentare da parte del Dipartimento di Giustizia e della Federal Trade Commission per le sue pratiche commerciali, in particolare riguardo alla concorrenza e ai prezzi dei farmaci.
Source: Cybersecurity Dive
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