Orbit Chain, fondata in Corea del Sud nel 2018, ha tentato di comunicare con gli hacker inviando due messaggi. La società sta anche lavorando con le forze dell’ordine e gli esperti di sicurezza globali per rintracciare e congelare gli asset rubati. Orbit Chain ha avvertito gli utenti che eventuali richieste di rimborso in circolazione sono truffe e ha consigliato ai clienti di fare riferimento alla pagina ufficiale per gli aggiornamenti.
Al 2 gennaio, gli asset rubati sono rimasti immobili. Orbit Chain sta monitorando costantemente la situazione e ha sviluppato un sistema per indagare il supporto e l’analisi delle cause con l’Agenzia di Polizia Nazionale Coreana e l’Agenzia di Internet & Sicurezza della Corea (KISA). La società sta collaborando con agenzie di applicazione della legge nazionali e internazionali per risolvere il problema e recuperare i fondi.
Orbit Chain ha sollecitato la comunità e l’ecosistema Web3 a diffondere queste informazioni il più ampiamente possibile. Al momento non ci sono indicazioni su chi possa essere dietro l’attacco. Tuttavia, attori affiliati alla Corea del Nord sono noti per aver condotto furti di criptovalute di alto profilo, rubando 3 miliardi di dollari dal 2017 secondo ricerche del gruppo Insikt di Recorded Future.
Source: Infosecurity Magazine
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